30 marzo 2015
Fatturazione elettronica scadenza 31 marzo 2015 , inizio di un cambiamento ?
Mancano pochi giorni alla scadenza della fattura elettronica e dei processi di digitalizzazione per chi opera con la Pubblica Amministrazione . L’Italia compie un altro passo in avanti allineandosi ad alcune nazioni virtuose dell’Unione Europea.
Il cambiamento era già partito il 6 giugno 2014 e aveva coinvolto ministeri, agenzie fiscali ed enti di previdenza a livello nazionale
Sul sito www.indicepa.gov.it, è possibile individuare per ogni ufficio destinatario di fatturazione elettronica la data dalla quale il servizio di fatturazione elettronica è attivo. Inoltre la consultazione ci permette anche di individuare con esattezza i giusti destinatari nella complessa macchina statale.
In pratica la ricevuta di accettazione, rilasciata dal servizio attiva un flusso per definire :
- la consegna certa della fattura ( non si deve rincorrere i vari uffici )
- l’inizio di un percorso strutturato che genererà la certificazione del credito
- l’attivazione dei termini di pagamento obbligatori ed eventuali interessi moratori (DL 3/4/2013 n.55).
Il cambiamento non sarà indolore in quanto comporterà investimenti anche se inizialmente agevolati come per esempio per le Pmi iscritte alla Camera di Commercio potranno usare gli strumenti gratuiti di Infocamere, per la conservazione, oppure l’Agenzia per l’Italia Digitale ha dato il via a soluzioni gratuite per gli ordini dei commercialisti, geometri e ingegneri, per un numero limitato di fatture.
Questo cambiamento di marcia imposto dallo Stato dovrebbe essere l’inizio di un cambiamento culturale delle imprese e di chi le gestisce.
Fonte di riflessione ci viene fornito dalla Confapi , Confederazione della Piccola e Media Industria Privata, che ha elaborato un interessante studio che vi invito ad approfondire : Indagine in Materia di Credito 2015 .
La Confapi rappresenta oltre 90 mila PMI , ha raccolto informazioni sul rapporto banca e impresa , sulle forme di finanziamento adottate ed in particolare sul tema dei ritardi nei pagamenti da parte delle Pubblica Amministrazione.
Alcuni risultati che vi elenco in maniera sintetica , pongono diverse osservazioni:
– il 52 % dei Crediti da incassare sono dell’Anno 2013
– Il 58 % sono dovuti da Province e Comuni
– Il 54% dei crediti sono incassati oltre i mesi dalla scadenza
– Nell’82% dei casi la Gestione del Credito viene effettuata da risorse interne
– Il 55% non ha fatto mai ricorso alle azioni legali
– Il 60% non ha richiesto la certificazione dei crediti
– Il 69% non cede i crediti fatturati alla Pubblica Amministrazione
Lascio a voi le riflessioni , se avete voglia di condividerle , in ogni caso il percorso di crescita sul Credit Management è lungo e non c’è molto tempo per trovare soluzioni se si vuole rimanere sul mercato.
Scritto il 8-4-2015 alle ore 12:48
Chissà perchè qualcosa mi dice che, man mano che la fatturazione elettronica (come altri adempimenti digitali imposti) allargherà la sua area di applicazione obbligatoria, il PIL dell’Italia continuerà a scendere, o comunque a salire molto meno di quello di altri paesi meno digitali del nostro.
Cordialità.
Scritto il 14-4-2015 alle ore 13:29
Ritengo che la fatturazione elettronica dovrebbe essere estesa a tutte le categorie. Si eviterebbero inutili, quanto costose, lungaggini. Forse sarebbe il caso che lo Stato intervenisse con un archivio proprio, magari da far gestire all’Agenzia delle Entrate. Sarebbero facilitati anche i controlli.
Scritto il 14-4-2015 alle ore 23:01
Estendere la fatturazione elettronica : condivido al 100% !!!